Volontariato

«Chi, io?»: l’essenza dell’italiano

3 domande a/Sebastiano Vassalli, scrittore

di Sara De Carli

L?inizio del nuovo libro di Vassalli, L?italiano (Einaudi) sembra una barzelletta: Dio chiama l?australiano, il cinese e tutti quanti. Quando chiama l?italiano, quello risponde: «Chi, io?».

Il carattere nazionale non esiste oppure è l?irresponsabilità?
La seconda, senza dubbio. è nostra caratteristica l?essere sempre altrove, il non assumersi mai le proprie responsabilità. Prenda l?ultimo doge di Venezia, emarginato come unico responsabile dei mali della città: è così perché gli altri si sono chiamati fuori, non han fatto i conti con le loro responsabilità. Come oggi.

Però nel libro non ci sono veline e tronisti… è ottimista!
Oggi all?irresponsabilità si è aggiunta la scemenza. Ma non sono sicuro che quella entrerà a far parte del carattere nazionale, per ora è solo un accidente, che si sposa benissimo con la sostanza.

Perché il carattere nazionale?
E' un mio tema, da sempre. Appartengo a una generazione che lo aveva cancellato, come se coincidesse con il nazionalismo o con l?essere di destra.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.